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Il mito di Perseo e la Medusa

Mitico eroe greco, già noto ad Omero ed Esiodo, figlio di Zeus e di Danae, appena nato, Perseo, secondo la leggenda, fu gettato in mare dentro una cassa, assieme alla madre, dal nonno Acrisio, re di Argo, a cui un oracolo aveva predetto che sarebbe morto per mano del nipote. La cassa, spinta dai venti, approdò nell'isola di Serifo, dove Danae fu fatta schiava e Perseo fu allevato dal tiranno Polidette. Cresciuto Perseo, Polidette, per offrire un degno dono nuziale ad Ippodamia che desiderava sposare, organizzò un banchetto rituale al quale si poteva partecipare portando un cavallo. Perseo, non possedendo un cavallo, promise a Polidette che avrebbe portato la testa decapitata della Medusa, una delle tre Gorgoni il cui corpo era comunemente raffigurato come quello di un cavallo. L'impresa era difficile, ma in soccorso di Perseo vennero Ermes ed Atena che convinsero le Naiadi a donare all'eroe un paio di calzari alati, un elmo che rendeva invisibili e una borsa di pelle (kibisis) per mettervi la testa della Gorgone. Così equipaggiato, Perseo raggiunse a volo il giardino delle Esperidi e, istrutito dalle dee Gaie, penetrò nella grotta dove le Gorgoni dormivano. Per uccidere la Medusa, l'unìca delle tre Gorgoni che era mortale, bisognava fare attenzione ad evitare il suo sguardo, che aveva il potere di impietrire chi la guardava. Perseo allora, secondo una versione del mito, decapitò la Medusa volgendo indietro lo sguardo; secondo un'altra versione, vibrò il colpo guardando la Gorgone riflessa in uno scudo lucente che gli era stato donato da Atena (la metopa selinuntina evidenzia lo sforzo di Perseo di evitare lo sguardo diretto della Medusa). Dal collo reciso della Gorgone uscirono allora l'eroe Crisone e il cavallo alato Pegaso, che si trovavano nel suo grembo. Perseo depose nella kibisìs la testa della Gorgone, montò sul cavallo Pegaso e volando con esso riuscì ad evitare l'inseguimento delle altre due Gorgoni nel frattempo svegliatesi. Nella sua fuga aerea Perseo raggiunse il paese degli Etiopi dove vide una fanciulla Andromeda, legata ad una roccia ed esposta a un mostro marino per placare la collera di Poseidone. Perseo allora si accostò al mostro, lo uccise pietrificandolo con la testa della Gorgone e liberò Andromeda, portandola con sé a Serifo, dove era ancora in corso il banchetto organizzato da Polidette. Mostrando la testa della Medusa, Perseo impietri anche Polidette, liberò la madre dalla schiavitù e con Danae e Andromeda se ne tornò ad Argo. La leggenda tramanda poi che Perseo, proprio nel tentativo di riconciliarsi con il nonno, uccise involontariamente Acrisio, colpendolo con un disco lanciato nel corso di una gara (e così si avverò la profezia dell'oracolo).