Il tempio B (III sec. a.C.)
L'edificio è di piccole dimensioni, 8,40 m. x 4,60 m., di tipo prostilo tetrastilo, con 4 colonne ioniche e trabeazione dorica. L'interno costituito da un pronao e da una cella, che ancora conserva il basamento della statua di culto, era decorato da uno spesso strato di stucco sul quale ancora si conservano tracce di una interessante policromia. |
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Ricostruzione di Clemente Marconi (2006) | |
Il tempietto, preceduto da un altare di forma quadrata, è comunemente noto come tempio di Empedocle. Tale dedica venne data nel 1824 dall'Hittorf, scopritore e primo illustratore dell'edificio dalla ricca policromia, che lo suppose dedicato dai Selinuntini al filosofo agrigentino che, avendo dragato le acque stagnanti di uno dei fiumi della città, pose fine alle fetidee pestilenziali esalazioni causa di ricorrenti epidemie. |
Ricostruzione di Hittorff (1824)
La mescolanza di tanti stili assegna l'edificio alla tarda epoca classica o al primo ellenismo (IV secolo a.C. ), quando Selinunte era in mano punica; per questo dobbiamo considerarlo il monumento di tipologia greca più rappresentativo del nuovo ambiente culturale. Da scartare è l'ipotesi che il piccolo tempio fosse un heroon d'Empedocle, bensì dobbiamo considerarlo dedicato a un culto ellenico assorbito dai Cartaginesi, come quello di Demetra, molto probabilmente venerata nel megaron retrostante, o di Asclepio -Eshmun.
Approfondimenti
Il Tempio di B è uno dei più importanti esempi di architettura sacra in Sicilia ellenistica, e la sua posizione all'interno del santuario urbano principale di Selinunte è particolarmente importante, posto accanto al Tempio C, il vecchio, venerabile tempio di Apollo. Inoltre, il Tempio B solleva questioni interessanti circa l'identità culturale e come si riflette nell'architettura e nella pratica rituale. Anche se il Tempio B fu eretto in un momento in cui Selinunte era sotto il controllo cartaginese e abitata da una popolazione mista greca e punica, appare come un edificio di culto puramente greco. In primo luogo, tuttavia, il Tempio B rappresenta una delle pietre miliari nella riscoperta moderna della policromia dell'architettura antica. Il Tempio B è "Il Tempio di Hittorff ", così chiamato perché ha giocato un ruolo importante nella vita e nelle dottrine dei francesi-architetto tedesco Jacob Hittorff Ignaz, uno dei maggiori architetti europei del 19 ° secolo. Le teorie di Hittorf sul ruolo della policromia nell'antica architettura greca erano basate in gran parte sullo studio del Tempio B.
GLI SCAVI NELLA ZONA TEMPIO DI B
Prima dell'inizio degli ultimi scavi condotti dall'equipe le prof. Clemente Marconi dell’Institute of Fine Arts dell’Università di New York, si è ipotizzato che la base si trovasse a pochi centimetri sotto il livello corrente di terra. Contrariamente a questa ipotesi, tuttavia, gli scavi hanno rivelato la presenza di un significativo numero di strati archeologici integri tra il livello corrente di terra e roccia, che, in alcuni luoghi, si trova ad una profondità di 2.50-3.00 metri. Con il risultato che, durante le primi tre campagne, è stato identificata una sequenza coerente e imponente stratigrafica che va dal periodo tardo classico fino all'età del bronzo.