La vita quotidiana e le usanze della famiglia punica erano estremamente semplici.
La monogamia era generalmente praticata.
La poligamia, anche se non esplicitamente proibita, era in realtà limitata dai mezzi economici della spesa.
La famiglia si costituiva attorno al padre.
Secondo un'usanza di origine egizia, i bambini venivano circoncisi al raggiungimento della pubertà.
Il nome era composto da diversi elementi, uno dei quali era il nome proprio di una divinità; gli altri potevano essere aggettivi, verbi o nomi comuni.
Tra gli svaghi erano compresi i bagni termali, la pesca e la caccia.
I Cartaginesi si nutrivano di cereali e di olio d'oliva, erano famosi per la bellezza delle loro vesti, soprattutto quelle di lino o di lana, che essi sapevano tingere con abilità.
L'abito della gente comune consisteva in un gonnellino corto arrotolato intorno ai fianchi e una lunga tunica senza cintura ai fianchi; veniva poi sempre indossato il tipico copricapo fenicio chiamato "lebbede".
Lo scialle dai colori vivaci o il velo di pizzo, in uno con la ricercata acconciatura dei capelli, adorna di diademi di metallo pregiato, rendevano elegante il capo.
I gioielli costituivano motivo di vanto di ogni Cartaginese.
Uomini e donne portavano pendenti con amuleti, anelli d'oro, orecchini, vistosi gioielli come collane, catene, bracciali.
Diffuso era l'anello da naso inserito nella cartilagine centrale e nella narice sinistra.
La gente umile faceva uso di collane di pasta vitrea, conchiglie e amuleti d'osso.
Le verdure più apprezzate erano il cavolo, i piselli, il carciofo.
Come i Semiti i Cartaginesi non mangiavano la carne di maiale, in alternativa preferivano la carne di cane.