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Il SANTUARIO DI HERA

Il primo edificio sacro che si incontra a sud del recinto della Malophoros è un tempio, comunemente chiamato edificio Triolo dal nome della famiglia proprietaria di un immobile esistente in zona, preceduto da un grande altare e incluso in un'area sacra delimitata a sud da un muro di peribolo. L'edificio si presenta come un tempio arcaico di notevoli proporzioni orientato in senso est-ovest con una lieve inclinazione verso sud; realizzato in arenite marina, con pianta rettangolare tripartita in pronao, cella e aditon, accessibili tramite Porte rastremate poste nel muro frontale e in quelli divisori. Dalle tracce ritrovate sulle pareti interne del tempio si suppone che fossero intonacate con finissimo stucco color bianco avorio. Grazie ad un rigoroso restauro sono stati ricostruiti i lati nord e sud dell'edificio crollati, probabilmente, a causa di un terremoto avvenuto in epoca imprecisata. Con sicurezza sappiamo che l'edificio dopo la distruzione della città (409 a. C.) venne riutilizzato dai Cartaginesi che aggiunsero sulla fronte orientale un portico a pilastri sormontati da capitelli a gola egizia, mentre l'altare posto dinnanzi alla fronte venne utilizzato per raccogliere le offerte votive.Tra i materiali ritrovati durante lo scavo sono interessanti le statuette raffiguranti una kourotrophos che fanno identificare l'edificio dedicato ad una divinità femminile (Hera) il cui culto, data l'arcaicità della costruzione, pare avere radici nella fase coloniale così come in altre città magnogreche dove veniva venerata come regina e patrona della natura, degli animali,della guerra, ma soprattutto del ciclo della vita femminile: nozze (ierogamia), parto (eileithia), maternità (kourotrophos).